UN SENTIERO PER TUTTI, UN SENTIERO PER PAPA PAOLO VI
Sul far della mia permanenza estiva al paese natio un avvenimento particolare mi induce a vivere la giornata in un modo speciale. È Venerdì 24 Agosto 2018, monsignor Mario Delpini, arcivescovo metropolita della Città e Diocesi di Milano, è atteso a Carenno, ridente paese posto nella Valle san Martino, dal parroco, monsignor Angelo Riva, da don Adriano, dalle Autorità civili, dal Corpo degli Alpini e dalla Popolazione per un’inaugurazione particolare: un sentiero di montagna o meglio una passeggiata panoramica, ad utenza ampliata, che ha il suo ingresso e partenza da Forcella Bassa e termina all’ingresso dell’ex convento dei frati. Un breve cenno alla storia di tale struttura la quale vanta di essere uno dei primi grandi hotel costruiti, verso a fine del 1800, sulle montagne della Lombardia per favorire le vacanze ai turisti della Belle Epoque. Successivamente la conduzione fallì e dopo il 1931 venne acquistato dal Seminario di Venegono trasformandolo in “casa vacanze” per favorire, appunto, le vacanze estive e salutari ai giovani seminaristi ed ai prossimi novelli sacerdoti. Fu così che la struttura venne denominata, dai carennesi e dai valligiani: “Convento dei frati”.
I giovani seminaristi arrivavano a Calolzio con la ferrovia, prendevano una corriera per Carenno e poi raggiungevano l’albergo a piedi o anche a dorso dei muli mentre alcuni ragazzotti del paese si offrivano come “sherpa” portando i loro bagagli. Nella mia parrocchia, dove ora risiedo, ho conosciuto alcuni sacerdoti che, dopo aver rivelato le mie origini carennesi, mi hanno raccontato dei loro trascorsi estivi al Pertus e precisamente al convento. Quando essi vi soggiornavano si ammalavano di raffreddore a causa del vento che soffia al Passo; questo fenomeno fu soprannominato: la “pertusite” e quindi loro si ammalavano di “pertusite”. Un altro aneddoto curioso raccontato dal Parroco, allora dodicenne, fu la costruzione di una barca al Laghetto in quanto era arrivata la notizia della fine mondo; notizia risalente negli anni ‘60. Il sentiero pronto per l’inaugurazione è stato realizzato tra la collaborazione del Cai di Bergamo e l’Associazione per i disabili “Lo Specchio” nell’ottica di poter essere fruibile dalle Associazioni appartenenti al mondo della disabilità e non solo: opera accessibile anche per le giovani famiglie ed i loro piccoli. Quindi uno spazio gradevole per passeggini e carrozzine, per grandi e piccini e consigliato in modo particolare alle persone ipovedenti o cieche in quanto il corrimano e le segnaletiche in braille fanno da loro guida. Monsignor Delpini, raggiunta la località di Boccio, si è intrattenuto con gli anziani, i malati della frazione per una breve preghiera e poi benedicendoli. A bordo della jeep ha successivamente raggiunto Forcella Bassa, il luogo della cerimonia del “battesimo” del sentiero dedicato ed intitolato a papa Paolo VI. Intitolazione dovuta al fatto che quando fu Arcivescovo della Diocesi di Milano, nell’anno 1957, andò a fare visita ai seminaristi in vacanza soggiornando per alcuni giorni al Convento del Pertus. La bella giornata e la fresca brezza che soffia permette di ammirare la bellissima panoramica che il luogo offre, ossia la vista dei laghi di Lecco e della Brianza quali: Oggiono, Pusiano, Alserio e Montorfano dove specchiandosi le catene montuose del Lecchese e del Comasco fanno da cornice spaziando verso la pianura Padana. Monsignor Delpini è accolto da tante persone salite a piedi da Carenno, dagli abitanti locali, dai disabili accompagnati dai volontari dell’Associazione “Lo Specchio”, dall’Autorità civile nella fattispecie del Vicesindaco, Gabriella Zaina, dal Rappresentante del Cai di Bergamo e dal Corpo degli Alpini di Carenno e dal Presidente della Comunità Montana. Il discorso del vicesindaco, Gabriella Zaina, cita le parole dell’Enciclica “Populorum progressio” scritta da papa Paolo VI.
“Chi si occupa del bene e quindi di uno sviluppo a tutto campo della vita della comunità civile ha il compito primario di garantire e promuovere una uguaglianza nel riconoscimento della dignità di ogni persona”. “Spero che queste parole, scritte cinquanta anni fa ma ancora molto attuali, visto la situazione economica, politica e sociale che stiamo vivendo, possano ispirare tutti, specialmente coloro che hanno responsabilità nei diversi ambiti civili e religiosi, a lavorare insieme per rendere, nonostante le difficoltà sempre presenti, più umano e dignitoso il vivere di ogni persona” ha concluso il vicesindaco Zaina. “Voglio esprimere la mia ammirazione per la bellezza di questi luoghi e la mia gratitudine per coloro che hanno reso possibile accedere a questo spettacolo. Un sentiero che consente a tante persone con diversi limiti di poter salire fino a qui. Dedichiamo a Paolo VI questo cammino non solo perché tra qualche settimana verrà dichiarato Santo o perché è stato qui per qualche giorno, insieme ai seminaristi, nel 1957, ma soprattutto perché Paolo VI è profeta dell’umanesimo cristiano; colui che, con la sua testimonianza, ha presentato all’epoca moderna la bellezza di quel modo di vedere l’uomo, la natura, l’economia, la storia, la politica in funzione del bene dell’uomo”, queste le parole di monsignor Delpini. Conclusasi l’inaugurazione con il taglio del nastro, da parte di Delpini, il parroco mons. Angelo Riva ha dato il via alla recita del santo Rosario, assieme all’Arcivescovo, agli altri sacerdoti ed ai fedeli presenti scendendo verso la piccola chiesetta chiamata “chiesina della Forcella” e dedicata a Maria della Cintura, colei che sostiene, colei che salva. Entrati all’interno i nostri occhi si posano su Delpini in segno di benevolenza, di stima; la nostra attesa per ascoltare parole buone, parole di speranza e di pace. Come una grande famiglia attorno al suo Pastore nella bellezza e nella tranquillità della montagna, della natura. Continua nella chiesina la recita del Rosario, dedicata alla Madonna della Cintura, addobbata con fiori e ghirlande per la sua annuale e tradizionale festa, che cade nell’ultima Domenica del mese di Agosto. Insieme ci sentiamo fratelli e sorelle nella stessa ed unica casa: la Chiesa; i nostri sguardi carichi di fede sono rivolti alla statua della Madonna, bellissima, tra le braccia il suo piccolo Gesù. Formiamo un coro all’unisono di voci cariche di amore nella preghiera, nel canto popolare sulle note di “Nome dolcissimo, nome d’amore”, per i nostri cari, per i nostri malati, per i nostri disabili e per tutti. Quello che maggiormente mi ha colpito è stato vedere e sentire la preghiera ed il canto di alcuni bambini presenti: da loro è emerso il trasporto, la devozione ma soprattutto la fede che piace a Gesù: ”Se non avete fede come questi piccoli …” Al termine monsignor Delpini ha voluto lasciarci un impegno, anzi un ordine, come lui lo ha definito: “Mentre scendete verso le vostre case raccogliete un fiore e portatelo ad una persona con cui avete litigato, sarà un gesto di attenzione che sicuramente piacerà alla Madonna. E se quella persona non accetta il dono, ditele pure che sono stato io a darvi questo obbligo”. Dopo aver impartito la benedizione, nel nome di Gesù, sul prato, dove è posta la chiesina, un rinfresco gentilmente offerto dagli abitanti di Boccio ha fatto concludere la nostra giornata in bellezza, nel vero senso della parola.
Tiziana