Il torball: uno sport divertente ma ancora poco conosciuto

Articolo pubblicato sul numero 512 di Giugno 2017

Durante la mia vita, ho praticato numerosi sport, ma il torball resta, senza dubbio, il mio preferito.
Ho iniziato a praticarlo nel 2003, a soli quattordici anni, e non ho mai smesso di giocarvi; è uno sport per ipovedenti e non vedenti, ed è diffuso in tutto il mondo, in particolare nel continente europeo.
Siccome moltissimi, ne sono certo, non ne hanno mai sentito parlare, spiegherò in breve le regole che lo caratterizzano.
Il torball si gioca al chiuso, all’interno di una palestra, e l’obiettivo del gioco e fare goal, come nel calcio.
All’interno del campo sono disposte due porte, lunghe ciascheduna sette metri, davanti ad ognuna delle quali sono fissati al pavimento, mediante nastro adesivo, tre tappetini, uno a destra, il secondo al centro ed il terzo a sinistra.
I giocatori, tre per ogni squadra, stanno inginocchiati ognuno sul proprio tappetino, e quando sentono partire la palla che arriva loro addosso, devono sdraiarsi sul tappetino e parare il tiro; è goal quando il pallone entra in porta.
La palla è sonora poichè contiene dei campanellini, e va lanciata con le mani ad un’altezza inferiore di quaranta centimetri.
A metà campo, sono disposte tre cordicelle munite di campanellini, e, se la palla le tocca, si commette fallo.
In questo caso, la squadra che lo ha commesso può schierare in campo solo due giocatori per il tiro successivo al fallo, ed in campo non c’è chi lo ha commesso: in questo modo, parare risulta più difficile.
Se si commettono tre falli, viene tirato il rigore, ed in questa circostanza un solo giocatore può parare il tiro, e deve difendere tutta la porta.
Si commette altresì fallo se ci si butta prima che il tiro dell’altra squadra sia partito, se lo stesso giocatore fa più di tre tiri di fila, se si impiegano più di otto secondi per tirare e se ci si tocca la maschera durante il gioco.
Infatti, durante le partite, ogni giocatore è obbligato ad indossare una maschera oscurata: questo per fare in modo che, durante le gare, siano tutti assolutamente impossibilitati a vedere.
Oltre alla maschera, è necessario indossare delle gomitiere, delle ginocchiere ed un sospensorio, oltre a dei pantaloni imbottiti per proteggersi da eventuali contusioni.
Ogni partita dura dieci minuti di tempo effettivo, ed è suddivisa in due tempi da cinque minuti ciascuno.
Ogni volta che il pallone fuoriesce dal campo, il tempo viene fermato.
L’arbitro dirige gli incontri mediante un fischietto, ed emette un diverso numero di fischi a seconda di quello che deve comunicare alle squadre.
In Italia esistono due serie di torball, la A e la B; la mia squadra, al momento, è in serie B, ma speriamo di andare presto in A.
Quest’anno, noi del Monza abbiamo costituito due squadre, ed abbiamo disputato un buon campionato.
Partecipiamo anche a dei tornei, e siamo appena stati in Belgio, dove ci siamo divertiti molto, anche se ci siamo classificati sedicesimi su diciotto squadre.
Il torball è uno sport utile e divertente, che sviluppa l’agonismo e la voglia di stare insieme, giocare, viaggiare e divertirsi.
Contribuisce a migliorare le capacità motorie e di orientamento nello spazio degli atleti, e ci permette di trovare nuovi amici e conoscere molti posti nuovi.
Purtroppo, in Italia ai più è ancora sconosciuto, ma spero che presto molte persone possano venire a conoscenza della sua esistenza, e mi auguro che molti leggano questo mio articolo e raccontino poi a parenti, amici e conoscenti di questo magnifico ed inclusivo sport.

Milovan Vuk Ulic

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