La Grotta

La Grotta è il notiziario della nostra sottosezione, da oltre 40 anni grazie a questa rivista teniamo aggiornati i volontari e non solo, su tutte le attività che svolgiamo sul territorio. La rivista ha uscita mensile e viene consegnata agli abbonati dai delegati delle nostre parrocchie. I contenuti sono redatti e impaginati da alcuni volontari che hanno a cuore la diffusione e la promozione delle numerose attività proposte dalla sede di Monza e dai vari gruppi distribuiti sul territorio della sottosezione. Negli anni la rivista ha saputo rinnovarsi aggiungendo di volta in volta rubriche di cucina, lettura, cinema, sport ecc. dando voce alle passioni dei nostri volontari. La redazione de “La Grotta” è sempre aperta alla collaborazione di nuovi volontari che vogliano scrivere articoli, tenere una rubrica o documentare gli eventi svolti.
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SUI PASSI DELL’ARCIVESCOVO

UN SENTIERO PER TUTTI, UN SENTIERO PER PAPA PAOLO VI Sul far della mia permanenza estiva al paese natio un avvenimento particolare mi induce a vivere la giornata in un modo speciale. È Venerdì 24 Agosto 2018, monsignor Mario Delpini, arcivescovo metropolita della Città e Diocesi di Milano, è atteso a Carenno, ridente paese posto nella Valle san Martino, dal parroco, monsignor Angelo Riva, da don Adriano, dalle Autorità civili, dal Corpo degli Alpini  e dalla Popolazione per un’inaugurazione particolare: un sentiero di montagna o meglio una passeggiata panoramica, ad utenza ampliata, che ha il suo ingresso e partenza  da Forcella Bassa e termina all’ingresso dell’ex convento dei frati. Un breve cenno alla storia di tale struttura la quale vanta di essere uno dei primi grandi hotel costruiti, verso a fine del 1800, sulle montagne della Lombardia per favorire le vacanze ai turisti della Belle Epoque. Successivamente la conduzione fallì e dopo il 1931 venne acquistato dal Seminario di Venegono trasformandolo in “casa vacanze” per favorire, appunto, le vacanze estive e salutari ai giovani seminaristi ed ai prossimi novelli sacerdoti. Fu così che la struttura venne denominata, dai carennesi e dai valligiani: “Convento dei frati”.

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INCONTRO di FORMAZIONE “ESSERE VOLONTARI”

”Essere volontari” è il titolo della giornata di formazione tenutasi Domenica 15 Aprile presso l’Oratorio di san Gerardo, in Monza. Erano presenti gli unitalsiani della Sottosezione dei rispettivi Comitati; il presidente Paolo Broggio ha esordito dicendo che l’Unitalsi è un’Associazione pubblica di fedeli e come sua specificità è la formazione. Ognuno di noi, al suo interno, ha il suo percorso specifico. Dopo la preghiera collettiva a Maria, guidata da Anna Casiraghi, la parola passa ad Adriano Muschiato relatore della formazione. Necessario per l’Associazione è l’utilizzo della sacra Bibbia dove fare riferimento alla Parola di Dio per avere un’aria di arricchimento, ma non un’aria clericale, oltre ad incrementare la vita spirituale di ognuno. Tutta la terra aveva un’unica lingua e parola, il popolo stava costruendo una torre la cui cima toccava il cielo in un’unica città per abitarvi insieme. Il Signore confuse la loro lingua disperdendoli su tutta la terra abbandonando la costruzione della loro città. L’alta torre era sinonimo di superbia o meglio citando uno slogan pubblicitario,”nulla è impossibile all’uomo”.

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LOURDES, 160 ANNI DOPO

Articolo pubblicato sul numero 518 di Febbraio 2018
  L’INVIATA SPECIALE DELLA VERGINE IMMACOLATA: BERNADETTE

Oggi la grotta di Massabielle è il luogo sacro per eccellenza della cristianità e del popolo devoto a Maria di Nazaret. Sono trascorsi centosessanta anni da quel remoto 11 Febbraio quando una bella Signora, vestita di bianco, si fa vedere ad una fanciulla mentre sta raccogliendo della legna da ardere per riscaldare la sua misera casa. Il luogo si trova nella città di Lourdes, posta tra il corso del fiume Gave e le montagne degli Alti Pirenei in una regione meridionale della Francia confinante con la Spagna: l’Occitania. E’ così che Lourdes trova la sua grande notorietà, nel mondo, grazie a Bernadette ed alle diciotto apparizioni della bella Signora.

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E PORTARONO i LORO DONI … ORO, INCENSO e MIRRA

Articolo pubblicato sul numero 517 di Gennaio 2018
“Cosa vuoi per Natale”? “Cosa dobbiamo regalare”? Le classiche e consuete domande per noi che vorremmo fare sempre bella figura con i regali natalizi i quali trasformano il nostro tempo in una estenuante e snervante “corsa ai regali”. Ma loro non fecero come noi, nel lontanissimo anno in cui nacque Gesù, i tre personaggi che partiti da Oriente camminarono fino a Betlemme per rendere omaggio al Bambino Gesù. I tre re orientali erano membri di una casta sacerdotale, depositari di tutto il sapere teologico e scientifico e dediti, secondo la tradizione, a pratiche astrologiche e divinatorie, cavalcarono sui loro cammelli per diverso tempo guidati da una stella, da un astro luminoso che li condussero fino alla mangiatoia a Betlemme. Per intuizione, per sentito dire o per averlo appreso da testi antichi essi erano al corrente di questa nascita unica e particolare; giunti, dopo essersi inginocchiati, aprirono i loro scrigni ai piedi del piccolo nascituro.

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A RICORDO di un VOLONTARIO dal CUORE d’ORO

Articolo pubblicato sul numero 516 di Dicembre 2017
  Luigi Rinaldo Caglio, per gli amici Caglio, a 88 anni si è spento senza far rumore lasciando nel dolore profondo la Sottosezione Unitalsi di Monza che piange un suo volontario dal cuore d'oro. Alcuni lo ricordano così: CIAO Caglio, ti ho conosciuto durante il mio primo pellegrinaggio, nel lontano 1974, eri furgoniere e il profumo della minestra, tua e di Previtali, si espandeva per tutto il treno accompagnando il nostro viaggio a Lourdes. All'arrivo subito ti trasferivi al Sette Dolori, che ci ha ospitati per tanti pellegrinaggi, dove preparavi una buona pasta al sugo per gli ammalati e per gli affamati barellieri che, armati di forchetta, attendevano e gustavano con appetito la gustosa pastasciutta nel mitico pentolone, con grande invidia delle sorelle escluse da tale privilegio.

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I COMITATI RACCONTANO - DUOMO MONZA

Articolo pubblicato sul numero 515 di Novembre 2017
1) Raccontate la storia del vostro Comitato, partendo dalle sue origini fino ad oggi. L’UNITALSI è presente nella parrocchia DUOMO di Monza da prima che nel 1921 a Roma si decise di dare una organizzazione regionale alla associazione, quindi da prima che venisse definita la Sezione “Unitalsi Lombarda”. Infatti il gruppetto di amici, entusiasti di Lourdes che iniziarono a portare degli ammalati alla grotta di Massabielle e che poi furono gli incaricati per la Lombardia, si ritrovavano in Via Italia (parrocchia Duomo). Per il Duomo, quindi, il Comitato Unitalsi è una presenza “storica”;  in passato unitalsiani importanti e significativi hanno fatto parte di questo “gruppo” che un poco si vantava ma anche sentiva la responsabilità di queste speciali “antiche radici”. Ora siamo rimasti veramente in pochi, tutti assai anziani e si teme … l’estinzione.

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Il torball: uno sport divertente ma ancora poco conosciuto

Articolo pubblicato sul numero 512 di Giugno 2017

Durante la mia vita, ho praticato numerosi sport, ma il torball resta, senza dubbio, il mio preferito. Ho iniziato a praticarlo nel 2003, a soli quattordici anni, e non ho mai smesso di giocarvi; è uno sport per ipovedenti e non vedenti, ed è diffuso in tutto il mondo, in particolare nel continente europeo. Siccome moltissimi, ne sono certo, non ne hanno mai sentito parlare, spiegherò in breve le regole che lo caratterizzano. Il torball si gioca al chiuso, all'interno di una palestra, e l'obiettivo del gioco e fare goal, come nel calcio. All'interno del campo sono disposte due porte, lunghe ciascheduna sette metri, davanti ad ognuna delle quali sono fissati al pavimento, mediante nastro adesivo, tre tappetini, uno a destra, il secondo al centro ed il terzo a sinistra. I giocatori, tre per ogni squadra, stanno inginocchiati ognuno sul proprio tappetino, e quando sentono partire la palla che arriva loro addosso, devono sdraiarsi sul tappetino e parare il tiro; è goal quando il pallone entra in porta.

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Papa Francesco fra di noi: un'indimenticabile giornata di festa

Articolo pubblicato sul numero 511 di Maggio 2017
Il 25 marzo 2017 si è verificato un evento che Monza attendeva da trentaquattro anni, il Santo Padre è venuto in visita presso la nostra città. Nel 1983 era stato papa Giovanni Paolo II a venirci a trovare, questa volta invece abbiamo ricevuto la visita di papa Francesco, ed è stata per tutti noi presenti all'evento, una gioia indimenticabile ed immensa. Il tempo è stato magnifico, nonostante le previsioni avverse e con un' affluenza di circa ottocentomila persone. Troviamo quindi giusto, in primo luogo, ringraziare tutte le forze dell'ordine, che hanno reso possibile lo svolgimento di questa grande giornata di festa garantendo l'incolumità di tutti i presenti. All'organizzazione di questo magnifico evento hanno aderito moltissimi volontari, che hanno accolto i fedeli lavorando in modo impeccabile. Papa Francesco è stato prima a Milano, dove ha visitato delle case popolari e pranzato con alcuni detenuti del carcere di San Vittore, per poi arrivare a Monza, dove ha celebrato la santa messa, coadiuvato da un folto numero di sacerdoti, fra i quali non poteva mancare il cardinale Angelo Scola, arcivescovo della diocesi milanese.

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